REINTEGRAZIONE LIGNEA (tipologie)

Si parla di restauro reintegrativo quando l'intervento è mirato a ridare completezza a parti lacunose e \ o ridonare funzionalità al manufatto. In ogni caso si restaura solo quando si ha la certezza della forma originale o quando è necessario per la staticità del manufatto, nel rispetto della sua storia, della materia che lo compone anche se per la sua fruibilità non si disdegna nemmeno un minimo di lato estetico, consapevoli comunque di interferire in un delicato equilibrio di materiali, volontà esecutive, storia.

Si parla invece di restauro conservativo quando l'intervento si limita a ridare leggibilità a ciò che c'è pervenuto. In questo caso si provvede a pulire, fissare, consolidare l'esistente senza inserire alcun ricostituente delle parti lese o lacunose (legno, resina per ricostruzioni ecc.) per ridare completezza e funzionalità. Si ritiene più corretto in questo caso parlare di conservazione che spesso è più indicata per manufatti destinati alla collocazione nei musei proprio per la condizione di "feticcio" in qui permane l'oggetto anche dopo le accurate fasi di conservazione. È inoltre sconsigliabile per la stessa durata del manufatto specie se si tratta di un mobile per la sua durata nel tempo abusare di questo tipo di restauro, che lo relega spesso allo stato di "larva " favorendo il degrado, è preferibile un utilizzo coscienzioso piuttosto che l'abbandono.

Esistono comunque fasi intermedie dei metodi d'intervento citati sopra quando per es. si restaura un mobile o un arredo con fregi o sculture con lacune gravi dove sussiste perdita di forma originale e logicamente ci si astiene dal completare e contemporaneamente si provvede a reintegrare mancanze anche gravi della struttura o si provvede a ridare funzionalità ad ante e cassetti nel caso di un mobile.

Seppure rivolte a ridare solidità a strutture sconnesse o a colmare lacune di media e grave entità e a riabilitare il manufatto all'utilizzo le modalità d'intervento sono soprattutto rivolte al rispetto della materia, vale a dire che il materiale reintegrante si raccorderà all'originale e non viceversa. Per riformare le lacune si utilizza del legno della stessa natura e di colore simile all'originale. È possibile anche per quanto riguarda decorazioni intagliate con motivo ripetitivo, utilizzare dell'araldite-legno sformata da calchi delle parti originali speculari alle zone lacunose.

Come conviene dalle teorie del restauro i materiali di origine naturale o tecnologici, individuati caso per caso, verranno scelti tra quelli con caratteristiche di reversibilità accertata o asportabili meccanicamente.
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